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martedì 31 agosto 2010

Nella vasca

Ho sempre preferito di gran lunga la doccia,
ma devo pensare che anche la vasca da bagno ha il suo perchè.

Quale immagine vi erotizza di più?

lunedì 30 agosto 2010

Tipico

E' abbastanza tipico: stai prendendo il sole nudo in giardino quando arriva il corriere espresso a consegnarti il pacco che urgentemente aspettavi. E' tipico che ti copri con un telo, per rispetto e per pudore. Assolutamente tipico firmare la ricevuta all'atto della consegna. Ma è soprattutto tipico che tanto che ci sei chiedi per favore a questo perfetto sconosciuto di spalmarti la protezione solare sulla schiena. Già, da solo proprio non ce la fai, tipico. E' anche tipico che il tizio accetti volentieri e per fortuna essendo gay, come tipicamente sono tutti i portatori di plichi e pacchi, ti faccia cadere il telo e ti accarezzi. Tipicamente non disdegna di farti un pompino e tu, col tuo solito tipico generoso atteggiamento, ricambi il favore. E' anche tipico che lui desideri farsi leccare il culo. Tipico ancora che dopo lavoro di saliva, il buchetto cerchi altre attenzioni. Tipicamente, quando prendi il sole in giardino, prepari la sdraio, una buona bibita, un giornale e un profilattico. Chi non lo fa? E quindi è naturalmente la tipica conseguenza che avendo tutto il necessario, si provveda alla gran scopata. MA NON DITEMI che è tipico portarsi via il pacco che era già consegnato! Vergognoso! Non ci son più i corrieri espresso di una volta!!!

sabato 28 agosto 2010

Dei luoghi e dei tempi

Un mese. E' passato un mese dall'ultimo incontro con A.
Era la fine di luglio, pochi giorni prima ch'io partissi per la prima settimana di vacanza e una settimana dopo il mio post "Sapersi Complicati". Ci incontrammo e fu una gran bella serata. Si attenuarono un po' le mie paure espresse nel blog la settimana precedente e mi risollevai il morale.


"Quando parti?"
"Questo week end"
"E con chi vai? Avrai possibilità di fare incontri? Farai sesso?"
"Macchè sesso. Dolomiti con amico etero. Figuriamoci".
"Io intanto a casa a lavorare, poi per come vanno le cose al lavoro..."
"Tranquillo dai. Ti terrò aggiornato con qualche mms, ti manderò qualche foto. Tu fatti vivo quando al lavoro sarai in crisi".
Io parto. Settimana montana ok, vacanza rigenerante come da resoconto già fatto. Io gli invio qualche messaggio, lui risponde, parco di parole, sempre ore dopo o il giorno dopo.
Torno dalle ferie. Sono a casa una settimana prima di ripartire per il mare. E' a casa dal lavoro anche lui. Ci si sente spesso nel primo pomeriggio via msn.
"Abbiamo tempo, tutto il tempo che vogliamo questa settimana per incontrarci" (ricordate che non viviamo propriamente vicini e ci si incontra a metà strada, 3/4 d'ora d'auto per ciascuno)
"Si ok ma quando?"
"Quando vuoi tu", dico io. "Anche stasera".
"Forse esco con gli amici. Ho una mezza parola data, ti aggiorno stasera".
Ore 19, sms: non ce la faccio. ci risentiamo
Lo stesso si riverifica martedì, mercoledì e giovedi. Sempre un motivo sul far della sera, anche plausibile, devo ammettere, per rimandare. Sempre un rimando comunque, mai un no.
Ma io sono complicato e le mie paranoie riaffiorano. Però mi sto anche scazzando.
Il venerdì me la tiro io. Non lo contatto. Mi contatta lui.
Avrei voluti rivederti prima della partenza ma so che parti già stanotte. Sarà dura allora. Ci si sente. Buona settimana
Ok, lui fa il passo avanti ma sarà per pararsi il culo? Tanto sa che è improponibile...
Che ti devo dire? Buona settimana anche a te. è la mia risposta.

La vacanza al mare va magnificamente. Io, staccato da internet, msn, sms (di proposito), mi rassereno e non ci penso più, un po' rassegnato, un po' stufo. Orgoglioso, aspetterò al massimo una sua mossa.
Al mio rientro, lui la fa:
Com'è andata la vacanza? Adesso si riparte con la solita routine. Buona ripresa.
Ok, mi ha contattato. Buon segno, ma che vorrà dire?
Questa settimana ci si becca in chat qualche volta, si parla del più e del meno, delle vacanze ma non ci si addentra mai nell'argomento "incontriamoci".
Io sono orgoglioso, ma alla fine sono anche voglioso. Giovedì a mezzo pomeriggio la ributto lì:
Io non so se a te va ancora di rivederci. A me farebbe piacere. Se ti va fammi sapere.
Nessuna risposta: passa un'ora, ne passano due, ne passano tre. Penso che lui non voglia.
Sono quasi le otto della sera e lui risponde:
Scusa il ritardo. Casini al lavoro. Se vuoi anche stasera.


Cazzo, io non capisco più niente. Ma come dice De Andrè in "Carlo Martello di ritorno dalla battaglia di Poitiers" "più che l'onor potè il digiuno", ci si incontra.

Un mese. E' passato un mese.
E tutto va magnificamente bene.
Ce ne andiamo al solito posto, un grande piazzale esterno ad una industria, buio e deserto totale. Son quattro mesi ormai che questo è diventato il nostro luogo. Mai un problema.
Come sempre, con A. la foga iniziale è un lungo esplorarci di baci e su questo... erm... apprezziamo parecchio entrambi. Questi sono sempre continui in tutto il rapporto.
Sento, sentiamo, il bisogno di dar forza ad un incontro rimandato da troppo tempo quando, nel pieno del furore...
cazzo, vediamo una luce avvicinarsi a noi. Il guardiano, con un'enorme torcia, s'avvicina.
Capisce probabilmente che non siamo ladri, capisce che in auto c'è una coppia appartata, si fa notare, si avvicina deciso ma lento per darci il tempo di smammare.
Panico e risate. Su i sedili e senza vestiti accendiamo l'auto e ci spostiamo. La torcia rimane fissa sull'auto a farci capire che ci terrà d'occhio sinch'è non ce ne saremo andati.
Ora, la situazione è addirittura comica. E' sera ed è buio per fortuna, ma come rimettersi in strada così? Ci infiliamo di corsa la maglia, e ripartiamo.
Poco più avanti troviamo un riparo di fortuna e... si riprende e si finisce.

Oltre al tempo ora c'è il problema del luogo ove ritrovarsi. Ancora in auto? E dove?

In qualche vicolo buio? Oddio, la cosa mi angoscia...
In una camera d'albergo? Un motel? (Entrambi non disponiamo di un appartamento nostro. Le nostre case sono improponibili)
Sarebbe la soluzione forse più fattibile (seppur onerosa, ma non sarebbe un gran problema vista la frequenza dei nostri incontri). Ma ad A. (ed un po' anche a me) non va molto l'idea di presentarci in una camera ad ore registrandoci e dando i nostri documenti.

Dei luoghi e dei tempi... E' sempre un casino!

venerdì 27 agosto 2010

Insulto...

Insulto?
Io quasi lo vedo come un allettante invito...
E voi, che ne pensate? ;-)

mercoledì 25 agosto 2010

C'è silenzio lassù

Ho messo mio padre di sopra...
Comincia così, in modo crudo ed inquietante questo libro che mi ha particolarmente colpito.
Vi confesso che pur non ritrovandomi nelle vicende narrate, un padre-padrone e un amore col fratello gemello, ho sentito questa storia molto mia: i pensieri, le dinamiche, le sofferenze raccontate pur non appartenendomi le ho "respirate" con un'intensità a tratti dolorosa. Scritto così bene e talmente "intimo" da penetrarvi sottopelle, lo consiglio a tutti voi anche se, vi avverto, non sarà una lettura di spensieratezza e svago.
Ecco le note del libro, per darvi un'idea del romanzo C'E' SILENZIO LASSU' di Gerbrand Bakker:
Lassù, in un angolo dimenticato dell'Olanda del Nord, la terra è piatta come la vita di chi la abita. Lassù, dalla stanza fredda al primo piano della cascina dove Helmer ha appena rinchiuso il padre vecchio e infermo, non viene più nessun rumore. È la vendetta crudele e incruenta di un figlio costretto a vivere per decenni una vita non sua: dalla morte del fratello gemello in un incidente, lo studente di lettere con pochi soldi e tanti sogni di poesia e di città è tornato in campagna a mungere le vacche, e non ha più smesso. Da quella tragica sera gli anni si sono volatilizzati nella ripetizione meccanica di gesti quotidiani, nel rancore e in una nostalgia senza nome. Ma quella vendetta è anche la prima vera scelta mai compiuta da Helmer, il primo passo verso una riappacificazione con il padre e con se stesso. E sarà una lettera, una richiesta di aiuto da parte della bellissima fidanzata del fratello perduto, la scintilla che lo porterà sulla via dell'emancipazione: forse è proprio quando il cono di luce della vita si restringe che un futuro diverso appare possibile.


Con una carica omoerotica dei personaggi, oltre al rapporto col padre, Helmer racconta quello simbiotico con il fratello gemello, Henk.
Qui un passo del libro:


"E' stato soltanto dopo aver compiuto gli otto anni che ho avuto una stanza tutta per me [...]. Ho resistito da solo per tre notti. La quarta sono tornato nella mia vera camera e mi sono infilato sotto le coperte di Henk. "Cosa fai?" ha sussurrato lui tanto per dire qualcosa. Non ho risposto. Era disteso sul fianco e io mi sono rannicchiato contro di lui, spingendo i piedi tra i suoi. [...] Lui non veniva mai in camera mia. La mia era una camera solitaria, abbandonata, avrei dovuto andare a dormire al piano di sotto già da molto tempo. [...] Verso la fine delle elementari [...], ho smesso di andare ogni notte in camera di Henk. Capitava una volta alla settimana, o al massimo due. Quando le finestre erano coperte da arabeschi di ghiaccio, dormivamo in pigiama sotto pesanti strati di coperte. Se faceva caldo, stavamo nudi sotto un lenzuolo. I nostri corpi si incastravano. [...] Compivamo gli anni insieme, avevamo amici insieme, fino a quattordici anni facevamo la doccia insieme. Finché papà un sabato sera non ci aveva separato. "Prima uno, poi l'altro", aveva detto. "Inutile" aveva risposto la mamma più tardi, quando ci eravamo lamentati con lei. "State diventando uomini." E allora? avevamo pensato noi, senza dire niente. [...] D'estate andavamo al mulino Bosman. Uno di fronte all'altro, ci strusciavamo contro le sbarre di ferro, sotto lo sguardo delle pecore. Grasso unto, pelle illuminata dal sole, erba secca e sudore salato. Nuvole alte e allodole che, per quanto facessimo del nostro meglio, non riuscivamo a vedere. Eravamo un tutt'uno, eravamo due ragazzi con un solo corpo. Ma poi era arrivata Riet. Quando, nel gennaio del 1966, ero entrato in camera sua e stavo per infilarmi a letto con lui, mi aveva mandato via. "Sparisci", aveva detto. Gli avevo chiesto perché. "Idiota", aveva detto. Uscendo dalla sua camera l'avevo sentito sospirare con disapprovazione. Ero tornato tremante nel mio letto. La temperatura era sotto zero, il nuovo anno era appena iniziato e la mattina dopo la finestra era coperta da cima a fondo di arabeschi di ghiaccio. Eravamo diventati due gemelli con due corpi.

Tra gli scontri con il padre, le consolazioni con il bracciante, dal vecchio inviso
"Non so cosa sia successo nella casetta, ma ero contento che se ne andasse", dice quasi incomprensibile. "Cosa?" "Baciarsi", sospira. "Gli uomini non si baciano".
la narrazione continua lenta, inesorabile, lineare, piana ma mai noiosa.


Pure il giovane garzone, neo-arrivato, anch'egli di nome Henk come il fratello gemello, porterà qualche subbuglio:
Nel retrocucina mi tolgo i vestiti e li butto nella cesta della biancheria sporca. Suoni di tv arrivano dal salotto. Entro in bagno e apro i rubinetti. Prima mi lavo i capelli, con lo shampoo di Henk. Quando riappoggio il flacone sulla mensola sotto lo specchio la porta si apre. Lui entra in bagno e chiude la porta dietro di sé. "Cosa fai?", chiedo togliendomi la schiuma dagli occhi. "Voglio fare la doccia", dice. "Non vedi che ci sono io?" "Si", dice. Si toglie la maglietta. "Usi il mio shampoo?" "Si." "Non fa niente." "Vattene, Henk", dico. "Perchè?" "Perchè lo dico io." "Ah!" esclama lui. "Chi comanda qui?" Mi sta di fronte con la maglietta tenuta con noncuranza nella mano destra. Mi guarda stupito. "Cosa c'è?" "Chi comanda qui?" ripeto. La schiuma inizia a pizzicarmi il cuoio capelluto e ho la testa che ronza. Sono diventato mio padre. Non mi vergogno, non provo nessuna necessità di nascondere la mia nudità. Henk continua a guardarmi, lo vedo riflettere, lo vedo cercare qualcosa da dire....

Vi avviso che non troverete eroticità con dettagli scabrosi. Ma il racconto scava talmente dentro nelle frustrazioni, desideri e dubbi di ciascuno che non potrete non lasciarvi coinvolgere e interrogare.
Una storia intima, anche terapeutica, per ogni uomo alla ricerca di se.

lunedì 23 agosto 2010

Bello, spudorato e spudoratamente bello!

A chi di voi è capitato di intrattenersi nella pratica del virtual-sex attraverso una webcam si sarà divertito a giocare con i più disparati personaggi.
Può capitare di tutto un po', e forse è anche questo il bello, e generalmente ci si imbatte nella più assoluta normalità: non il modello patinato, non il figaccione rubacuori (che generalmente si intrattiene "live" anzichè in cam), non il più bel palestrato della città ma piuttosto l'Uomo Qualunque... che diciamo, può esercitare il suo inaspettato fascino, spesso a mutande abbassate.
Ma il video che vi posto stasera ci fa sognare attraverso una ripresa in webcam di un tale che dire bello è poco: 1) Viso stupendo
2) Fisico definitissimo
3) Sorriso sornione di chi sa d'esser bello
4) Dotazione abbondante (e fantastico nel video ogni volta che si porta le dita alla bocca per lubrificare con un po' di saliva cotanta ricchezza)
5) Chiappe da sballo
Il bello di questo video, una ripresa web di 21 e passa minuti, sta nella sua varietà. La prima parte è la fase di presentazione in cam: ammiccamenti, sorrisini e saluti. Poi la fase più sfrontata, l'abbassamento degli slip e la sega completa di eiaculazione. Infine, non ancora pago, altra esibizione di sederino e pisello in fase barzotta dopo la magnifica erezione. Spudoratamente bello.

domenica 22 agosto 2010

Occhio bionico

Eccomi rientrato da una magnifica settimana al mare.
Riposo, acqua, rumore delle onde, spiagge affollate e baie deserte ma soprattutto, tanti bei ragazzi ovunque!!!
Avrei voluto avere un occhio bionico, una macchina fotografica installata che al battito di ciglia potesse scattare in modo del tutto discreto le bellezze che mi si paravano davanti.
Invece, difficile puntare l'obiettivo su qualcuno e con finta noncuranza riuscire a rubare degli scatti.
Navigando in rete si trovano migliaia di belle foto fatte a bei tipi. Foto semplici, come nelle 2 foto in apertura di questo post.

Io invece, dopo qualche goffo tentativo ho desistito.
Sdraiato sul telo con il mio nuovo costume bianco e verde Bafana-Bafana (il bianco sul davanti... facilita la visualizzazione delle forme anche da "mosci"), ho tentato di scattare qualche foto col cellulare a chi si parava davanti a me ma con scarsi successi. Niente di salvabile e pubblicabile se non questi due ragazzi che passavano

e questo turista con un bel fisico.

In una situazione ho anche temuto di essere colto in flagrante: un ragazzo steso sul telo, con la sua ragazza che romanticamente lo baciava, un fisico scolpito e un rigonfiamento che, diciamo, si stava..."attivando", ma che, mentre dirigevo il mio cellulare verso di loro, s'è forse accorto delle mie intenzioni. Cosa avrei raccontato se sbugiardato di fronte agli amici etero?

Da domani riprende il solito tram-tram, ma anche senza l'occhio bionico mi porterò per un bel po' nella memoria i bei figazzi visti.
Buon rientro a tutti!

venerdì 13 agosto 2010

Al mare!

Domani si parte.
Dopo una rigenerante vacanza dolomitica sono ora pronto al mare.
Ho voglia di sole (speriamo...), voglia di caldo, voglia di vedere corpi più o meno spogliati.
So già che mi farà anche male: in vacanza con amici etero e che non conoscono la mia vera identità (mi sento un po' Clark Kent...) potrò solo guardarmi attorno.

Beh, non è che se anche avessi fatto coming out, i tipi come questo in foto sarebbero a mia disposizione... Mi farebbe male comunque.

In questi giorni il blog non verrà aggiornato. I will be abroad! Significa che da lì le tariffe per la connessione a internet per il cellulare sono proibitive e... diciamo non è il caso... Mi farà anche bene staccare un po' da questo bel passatempo che è il mio blog.

Ma vi lascio con un tormentone che potrà allietare le vostre ore. C'è una squadra di bonazzi che succhia e lecca gelati, ammiccando in modo tutt'altro che velato. Il cantante ricorda il dj Francesco del "capitano" ma io preferisco il tipo con cappellino e boxer bianco (e pacco in mostra) e soprattutto il lecca gelati con pantaloncino e cappello rossi: il suo movimento di lingua mi fa morire.



E SE NON NE AVETE ABBASTANZA, SULLA BARRA DI NAVIGAZIONE A DESTRA,  TROVERETE L'APPLICAZIONE "WIEV A RANDOM POST", "GUARDA UN POST A CASO",  PER RIPERCORRERE I 250 E PASSA POST SCRITTI DALLA CREAZIONE DEL BLOG

giovedì 12 agosto 2010

Ass... solutamente fantastici

Carrellata di sederi quella che vi posto oggi.
Lanciamoci nelle più alte fantasie.

Chiappe e gambe sode...

Vorrei svegliarlo io

mentre lui è già sveglio (e pronto) di suo...

Questo tizio, concentrato sulla bilancia, mi fa impazzire. Tutto il retro è fantastico, quanta generosità madre natura...

E questo è il più spregiudicato. Yummi!!!

mercoledì 11 agosto 2010

Changing Channing


Il figaccione che qui vedete (l'immagine è cliccabile e diventa in formato wallpaper, vi consiglio fortemente di vederla in formato big) è Channing Tatum, modello e attore, 30enne dell'Alabama, la cui carriera la potete scoprire andando su questo link in Wikipedia
Proprio accedendo al suo curriculum mi sono imbattuto in uno scatto fotografico infelice, questo:
ed ho pensato... oddio! (devo ammettere che i baffetti alla "tetesca" non mi son mai piaciuti).
Così, sottoponendo questa immagine a Majin79, che mi aveva portato all'attenzione il tipo, ho deluso lui e qualche altro lettore.
Ho pensato di farmi perdonare andando alla ricerca di immagini di Channing venute meglio.
Devo dire che in realtà mi sono imbattuto in alcune, le più recenti, in cui il ragazzo non si presenta più in condizioni da modello:
ed ho pensato dapprima ai magici ritocchi di photoshop per poi optare per un più semplice e concreto "il tempo" che cambia un po' tutti noi.

Ma come promesso a Majin79 e Gaihardo, quello che qui vogliamo ammirare e per cui ci piace sbrodolarci è il Channing dei "vecchi" tempi.
Qui il bonazzo emerge e ce lo godiamo alla nostra maniera:

In mutande
e con "vista pacco"
 Senza mutande e vista retro
vestito casual,
sportivo,
elegante e impeccabile,

vestito e svestito, sempre hot!

a torso nudo
e per finire zoom sul suo bel viso
Eh, i tempi cambiano... tocca a tutti, tocca pure a lui.
A differenza sua, non posso vantare con i miei pronipoti un portfolio dei tempi andati così ;-)
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