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giovedì 30 settembre 2010

La forma dei colori

Come diceva I'M SO GUY in un suo vecchio post i costumi da bagno rossi evidenziano maggiormente il pacco. Peccato abbia pubblicato questo suo studio a luglio inoltrato altrimenti, sai quanti si sarebbero gettati sul rosso acceso durante tutta la stagione? Poi saremmo stati tutti tori arrapati sulle spiagge.
Ma comunque ha ragione: qui ci sono 3 bonazzi: uno meglio dell'altro, difficile scegliere. Se proprio mi costringete ad una scelta categorica andrei per il tipo in costume blu. Ma per quanto riguarda il pacco, il costume rosso è davvero quello che definisce di più. Lo scuro del blu (come il nero d'altronde) appiattisce. Vedere per credere.



mercoledì 29 settembre 2010

Calma e sangue caldo

Insistere lavorando sulla punta, laddove le sensazioni son le più forti, con calma, con gusto, titillando il frenulo.
Se il lavoro è accurato questo basta questo a creare l'esplosione di piacere. Niente altri movimenti. Solo le labbra umide e il calore della lingua. Il gioco è fatto.

Chi non lo vorrebbe uno fatto così?

martedì 28 settembre 2010

Rimani!

Gran bel brano questo "Stay" degli Hurts.
Ve ne consiglio l'ascolto e l'attenzione al testo. Da ascoltare in quelle serate in cui si ha solo voglia di piangersi un po' addosso. E' quasi terapeutico, ah ah.
No, non sono di pessimo umore stasera, anzi. Ma la canzone ce l'ho in testa da ieri e volevo proprio porla all'attenzione dei lettori del blog. Merita!

E qui la traduzione:

Per tutta la vita ho atteso il momento giusto
Per dirti quello che provo.
Sai che sto tentando di dirti che ho bisogno di te.
Sono qui senza te.
Mi sento smarrito, ma cosa posso fare?
Perché so che questo amore sembra reale
Ma non so come sentirmi.


Ci diciamo addio sotto la pioggia battente
Ed io cado a pezzi mentre tu vai via.
Rimani, rimani.
Perché per tutta la vita mi sono sentito così
Ma non sono mai riuscito a trovare le parole per dire
Rimani, rimani.
Va bene, va tutto bene
Da quando sei arrivato
E prima di te
Non avevo alcun posto in cui correre
Niente a cui aggrapparmi
Sono arrivato così vicino al rinunciare a tutto.
E mi domando se sai
Cosa si prova a lasciarti andar via


Dici addio sotto la pioggia battente
E io cado a pezzi mentre tu va via.
Rimani, rimani.
Perché per tutta la vita mi sono sentito così
Ma non sono mai riuscito a trovare le parole per dire
Rimani, rimani.
Perciò cambia idea
E di’ che sei mio.
Non andartene stanotte
Rimani.


Dici addio sotto la pioggia battente
E io cado a pezzi mentre tu va via.
Rimani, rimani.
Perché per tutta la vita mi sono sentito così
Ma non sono mai riuscito a trovare le parole per dire
Rimani, rimani.
Rimani con me, rimani con me,
Rimani con me, rimani con me,
Rimani, rimani, rimani, rimani con me.

domenica 26 settembre 2010

Sonnolento

Domenica sonnolenta.
Non credo mi faccia molto bene questo andazzo.
Mi sono svegliato presto e sono uscito a comprare il giornale. Poi mi sono lasciato sopravvivere tutto il giorno tra divano ed il pc. Addosso ho quel torpore di chi non si è mai svegliato di tutto.
Ho fatto l'ameba. Passivo in tutto.
E arrivo a sera rimpiangendo di non aver goduto di una giornata festiva.
A 40 anni non hai sempre gli amici che ti spronano ad uscire, loro se ne stanno con le loro famiglie, la domenica. E così mi devo inventare il tutto anche se non ne ho sempre voglia. Così penso che in fondo in fondo anche "parassitare" sul divano fa bene. Un riposo totale.
La giornata è passata ma arrivato a sera ho quel fastidio di non aver vissuto per niente.
Quattro chiacchiere in chat con A. nel pomeriggio, la proposta non concretizzata di vedersi stasera son stati l'unico risveglio dal torpore e una punta di amaro in bocca.

Mi avrebbe salvato stasera un film che amo molto. Dalle mie parti le prodezze del digitale terrestre mi permettono di vedere il primo canale della televisione svizzera italiana. Lì davano "Sul lago dorato", film dolcissimo con una delle attrici che amo di più, la splendida Katharine Hepbur (io ho un'adorazione esagerata per questa donna, in tutte le sue età, forse mi riporta ad un qualche ricordo ancestrale, che ne so, ma io di una così me ne innamorerei...)


ed Henry Fonda, attore che ho sempre apprezzato per la sua completa credibilità.
In questo film si parla di vecchiaia, di amore in una vecchia coppia, del bisogno di contare ancora per qualcuno. Ero un ragazzino quando uscì questo film. Quei temi non mi interessavano. Ma c'era una poesia in quella storia che mi commuoveva. E mi commuove ancora, ogni volta che lo rivedo e intanto godo della splendida fotografia e delle atmosfere della natura statunitense (chissà dove è stato girato quel film...).
Lo sai? Norman? Tu sei davvero l'uomo più dolce che esista.
Ma io sono l'unica che lo sa.

Ma il film non mi ha salvato: alla sigla iniziale suonano alla mia porta. Inaspettata visita di conoscenti che si intrattengono sino ad ora. Uff...
Riprendere adesso la visone a trequarti del film non mi va.
Ma mi godo, a conclusione di questa giornata sonnolenta, la colonna sonora del film che youtube mi regala in questa esecuzione magistrale. Solo a guardare quelle mani che suonano mi rilasso. Il tutto è molto dolce.

Che mi (e vi) porti sogni d'oro.

sabato 25 settembre 2010

Desideri in cam


Cominciamo con un breve filmato:

Questo video è stato tratto dal bel film "Do comeco ao fim", che ci è stato consigliato e tradotto da Teo nel suo blog. Ve lo propongo per due motivi: il primo perchè è un film interessante, che merita di essere visto per la particolarità del tema e per i due attori tremendamente belli. Il secondo motivo, molto più banale, è che questo estratto mi serviva a introdurre ciò che mi è stato chiesto qualche post fa, cioè di raccontare come è nata la conoscenza di A. (per chi s'è perso qualche puntata, basta andare nella colonna a destra e cliccare sull'etichetta "A.", appunto, così da visualizzare tutti i post relativi).

Avevo già accennato che io ed A. ci siamo conosciuti nel modo più banale e scontato. Un sito internet, un contatto, una cam.
Bisogna tornare a più di un anno fa.

E' importante questo dettaglio. Un anno fa non è solo l'indicazione del tempo passato ma piuttosto la spiegazione di ciò che io ero: un gay, in the closet come oggi, ma che arrivava da un'astinenza sessuale paurosa. Anni di vuoto totale nel sesso. Dopo rare e occasionale esperienze, i miei ultimi anni della terza decade erano caratterizzati da un "nulla" spaventoso. Il tempo che passava, la soglia degli "anta" che si presentava all'orizzonte, un disperato bisogno fisico e una solitudine sentimentale pesante mi stavano facendo scoppiare.
Da poco avevo fatto un "finto outing": questo blog. Che cretinata, penserete! Ma per me era stato importante (lo è ancora). Almeno qui, nella rete, avevo deciso di lasciar respirare i miei pensieri, liberarli, gridare al mondo la mia voglia di cazzo. Almeno qui.

Avevo trovato una gay chat, una delle tante. Qualche volta mi era capitato di entrare con il classico nickname improbabile e mi divertivo ad eccitarmi attraverso le parole che scorrevano su uno schermo. Naturalmente le descrizioni erano le più svariate: alto, basso, medico, muratore, biondo, moro, peloso, glabro, superdotato, attivo, passivo, versatile etc... La chat funzionava come utile divertimento e nulla più. Mi indisponevano però quei contatti che dopo due informazioni due già chiedevano un incontro, nell'immediato.
Il mio bisogno più forte era... comunicare.

Naturale, capirete, che le aspettative in chat erano ben diverse. Quando solo dichiari, "cerco conoscenza, chiacchiere, non sesso immediato" è più facile che il ricco con tutto il regno dei cieli passi nel culo del cammello infilato nella cruna dell'ago, piuttosto che trovare qualcuno pari requisiti.

Fino ad A.

Per caso, una sera entriamo in contatto: lui cerca "incontri" ma rimane in chat a chiacchierare. Quanti anni hai, quali esperienze, cosa ti piace fare... i classici, ma poi la fatidica domanda se ho fatto outing. No, è la mia risposta. "Neppure io", la sua.
E da lì il discorso passa alle nostre vite, alle difficoltà, alle paure. Chiacchieriamo. Prima di staccare mi chiede di rimanere in contatto via msn. Io neanche ho un account. Lo creo al momento e da li iniziamo lunghe discussioni serali, 2-3 volte a settimana.

Dopo qualche settimana A. chiede di incontrarmi. Io son titubante. Li per li accetto. Poi, il giorno dell'appuntamento, mille paure mi assalgono e rimetto tutto in discussione. Non gli do buca però. Lo avverto via e-mail. Chiedo scusa e penso che non lo risentirò più.
Ma A. continua ad essere presente in chat: si incazza per le mie paure eccessive, conosce le mie titubanze (sono anche le sue) eppure comprende. E cosa importante non forza mai la mano.
Il desiderio però è forte. Le chat si trasformano in sedute masturbatorie con la cam.
A. non ama molto il genere, alcune sere si rifiuta, altre invece "ci sta" e ci si diverte.
Il tutto sempre senza mostrare il volto. Vedi, strana la vita: ciò che mostri nella realtà lo nascondi in cam, ciò che nella realtà nascondi, lo mostri on-line.

Continuiamo così.
E' chiaro per entrambi che il nostro rapporto sarà solo virtuale.

A. mi da il suo numero di cellulare, nell'improbabilità io cambiassi idea. Ma passano mesi prima che io componga quel numero.

Insicuro, intimorito, una domenica lo contatto. Pensa addirittura io stia scherzando.

Ci incontriamo e i patti son chiari. Se non ci si piace ci si saluta cordialmente e ognuno a casa propria. La cosa invece funziona. Funziona sì (almeno fino ad oggi)! E da lì inizia la storia che già conoscete.

venerdì 24 settembre 2010

Eccheccoppia!

Un gran bel video questo, trovato stasera. Dopo 2 giorni di tensioni e problemi personali (molto oltre un oroscopo che ti da Saturno contro) mi sono finalmente rilassato e vi propongo questo porno particolarmente gustoso. Bello per come è costruito, per l'attenzione ai dettagli, perchè non artificoso (vengono evitate certe improbabili messinscena....).
Due amici s'incontrano, si danno appuntamento. Dopo 4 chiacchiere la scena si sposta nell'appartamento. Da lì cinque minuti pieni di teneri ed eccitanti preliminari. Baci, carezze e lingua ad assaporare le ascelle dell'altro.
Poi l'inizio del sesso vero e proprio: pompini ed un intenso 69,
un po' di dettagliato rimming e dita in culo

per giungere poi alla gran scopata di cui non vi anticipo nessuna immagine.
Il tutto contornato dalla bellezza non troppo patinata (ma che belli!!!) dei due protagonisti.
Un gran video. Chissà che ne pensate?
Un consiglio, godetevelo in pace e senza fretta di cliccare in avanti il cursore di scorrimento, una parte alla volta!
La prima

e continua qui.

mercoledì 22 settembre 2010

Pellame

Parto da un interrogativo.
Ricordalo.
"What does leather do to you?"
C'è tutto un genere, nel porno e nella vita. Il feticismo per pelle, pellame e accessori in pelle. Vi dirò, i gusti non si discutono, ma personalmente non amo "l'articolo".
Non amo il pellame, neppure nella moda. C'è chi lo indossa bene, c'è chi ci sembra nato, ci sono motorbikers che attizzano, c'è il figo nella foto di apertura che sta divinamente (ma anche senza giacca sarebbe comunque figo...)
E c'è a chi piace. Spesso il gusto "leather" è legato ad atteggiamenti duri, sesso sadomaso. Altre volte è solo un accessorio che agli occhi degli amanti amplifica (se non ne è la sorgente) l'eccitazione.

Ma ripeto, a me non piace! Boh... che dire... certe situazioni (soprattutto estremizzate) mi creano qualcosa a metà tra il fastidio e la ridarella.
Comunque De Gustibus....
Ma torniamo alla domanda che vi ho posto all'inizio: "What does leather do to you?" Insomma "la pelle, che tte fa?"
Fa effetto, fa effetto! Si vede in questo video divertente!

lunedì 20 settembre 2010

Impulsi

Sono una persona in genere pacifica, abbastanza ordinata, pacata, mediatrice, controllata...
Ma io a tutti questi STRAPPEREI letteralmente le mutande.
Coi denti!






















e dulcis in fundo le strapperei a lui, già presentato in un precedente post, il sosia di Andrea, l'allenatore nella mia palestra


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