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sabato 30 luglio 2011

Gli occhi in spiaggia

Tutti in partenza, tutti al mare.
Le città si svuotano, le autostrade si riempiono, i blog latitano. Tutti in ferie! (o quasi...)
Dopo un anno di lavoro ci vuole un po' di riposo e molti si sollazzeranno in panciolle sulle spiaggie. E li inizierà a vedersi la maggior concentrazione di corpi svestiti di tutto l'anno.
Gli occhi si rifanno: gli etero a cercare curve prominenti e seni in topless, le donne e i gay a misurar con gli occhi, i fisici, gli addominali, i pettorali e i "riempimenti" nei costumi.
Tutta questa nudità, accompagnata al relax e all'effetto del sole sulla nostra pelle, aumenta notevolmente il lavoro per la nostra libido.
E allora auguro a chi parte o a chi è già in vacanza (io devo aspettare una settimana ancora) di godere di questo tempo e sfamare gli occhi (e semmai non solo quelli) per rigenerarvi.
Per chi rimane a casa, per ora, accontentatevi di queste foto!
Buone vacanze, a chi può!










E quando gli occhi son ben alimentati, poi può capitare anche questo:



Beh, se vi succedesse di vedere o di fare... mi raccomando, non mancate di venirlo a raccontare qui!

giovedì 28 luglio 2011

Aveva un lavoro, una moglie, un figlio

Le sue dita si contrassero inconsciamente mentre ancora una volta provava la sorpresa dell'eccitazione attraverso il cotone bianco, il duro grumo là sotto. Era innamorato di Alex Melchor [...] 
La speranza si era insinuata nella sua vita proprio mentre si stava abituando ad accettare il dolore. E perché proprio adesso? Non voleva la speranza. Non credeva nella speranza. Non pensava neanche di avere bisogno della speranza. Eppure era nella sua morsa. 
Stava immaginando cose che sarebbero state per lui inimmaginabili solo un anno fa, un mese fa. Era la stessa fantasia che lo aveva trascinato attraverso la scuola superiore, soltanto riveduta per adattarsi alla sua vita attuale e alle sue rimpicciolite speranze. Col passare degli anni, mentre guadagnava in intensità, il desiderio di Owen era divenuto sempre meno specifico; adesso quello che cresceva in lui era un bisogno semplice e indifferenziato. 
Non era più necessario che l'uomo avesse neri capelli ricciuti, o che fosse più alto di un metro e ottanta; non era più necessario che si trattasse di un amore perfetto e invidiabile del tipo che sbocciava nei film della sua adolescenza. Tutto quel che desiderava era un uomo con cui fare l'amore - pienamente, fino all'esaurimento, più di una volta - e forse un po' di compagnia.
Eppure, persino questo era altrettanto impossibile adesso di quanto lo era stato allora. Aveva un lavoro, una moglie, un figlio. Forse sarebbe riuscito a esprimerlo se fosse stato più giovane e meno sistemato; ma ormai gli sembrava che, a ogni anno vissuto da ipocrita, la sua identità di padre di famiglia, di marito, di professionista si cementasse nelle menti di quelli che lo circondavano, per non parlare di quelli che amava. Dopotutto, per ventisette anni era stato il marito di Rose; teneva tra le mani il destino di lei come una granata. Per spezzare quella condizione adesso - be', avrebbe dovuto perdere il lavoro. Avrebbe perso Rose. Avrebbe perso Philip. (D. Leavitt - La lingua perduta delle gru)


Attingo ancora una volta a un brano dal romanzo di Leavitt per sottolineare uno stato d'animo che mi appartiene.
Fortunatamente, a differenza di Owen, la mia vita non è così strutturata, non sono sposato, non ho figli. Ma come mi appartengono le frasi che ho sottolineato!
La prima, così sorprendentemente positiva, che mi ritrova a vivere una storia d'amore, di aspettative, di attese, insieme ad L., a 41 anni, quando mai più avrei creduto di aver la forza di lasciarmi andare a vivere un amore (anche se di nascosto). Con tanti dubbi, ancora con mille paure, il vissuto di questi mesi mi fa sorridere il cuore.

La seconda frase racconta invece uno degli aspetti che più rendono difficile il coming-out. L'idea, la rappresentazione, ormai CEMENTATA della propria identità agli occhi degli altri. Come se lo svelarsi di questa verità dimostrasse che tutto il resto della tua vita è stato ipocrita, quando invece non è così.
Riazzerarsi e ripartire... o, con discrezione, vivere senza necessariamente raccontare, senza rendere conto, coltivando, come possibile, boccate di ossigeno?




Mi dicono che le nostre vite non valgono molto 
passano in un istante come appassiscono le rose 
Mi dicono che il tempo che scorre è come un vagabondo

che dei nostri dispiaceri si è fatto dei mantelli...


Mi dicono che il destino ci prende in giro per bene
Che non ci dà niente e che ci promette tutto
sembra che la felicità sia a portata di mano,
Allora si tende la mano e ci si ritrova impazziti 

(Carla Bruni - Quelqu'un m'a dit)

mercoledì 27 luglio 2011

In 3 sotto la doccia

Situazione delle più improbabili.
Ti trovi nella doccia con altri due, e uno di questi inizia ad accarezzarti e ad infilarti un dito nel culo. Come no? Come se niente fosse porta queste sue attenzioni anche sull'altro e da li si comincia con una bella mezzoretta di divertimento in trio.
Eh, quante volte mi succede in palestra! Comincia sempre così con Sofficiotto (uff... è sparito ultimamente, ma son sicuro che al massimo a settembre lo ritroverò) e con qualche altro ometto prestante. Si, dicevo, comincia sempre così nei miei sogni, ma nella realtà, se anche qualcuno ti guarda il pacco lo fa di sottecchi. Figuriamoci se si allungano le mani.
Eppure, ne son convinto, qualcuno dei compagni di palestra questi miei stessi pensierucci li fa. E semmai si è ritrovato a sognare le stesse avventure che questo video ci presenta.
Tra l'altro, oltre alla situazione intrigante, a me piace molto anche BLAKE HARPER, questo bell'attore che riesce ad accendere le mie pulsioni più animalesche.
D'altronde come si fa a resistere ad uno così?

Buona visione e lavatevi bene!

martedì 26 luglio 2011

Dal generale al particolare

Ci sono persone che pur non essendo belle, piacciono.
Nell'insieme non sono un granchè, ma hanno qualche particolare che le rende affascinanti.
Ci sono poi persone che sono belle ma, chissà perchè, piacciono un po meno. L'insieme è ok, equilibrato, poi, se guardi i dettagli, non ci trovi granchè.
Poi ci sono quelli che non sono umani. Boni tutti, dal generale al particolare.
Un esempio?
Ecco un bono in generale:
e notate i dettagli:
il viso

il bicipite

il petto

l'addome asciutto

l'attaccatura dei fianchi con quella V che porta all'inguine

e... uh uh... ma avete notato il riempimento???

Rana d'argento

Con un petto così, la medaglia d'oro gliela do io!
Parlo di Fabio Scozzoli, oggi medaglia d'argento ai Mondiali di Nuoto di Shanghai, nei 100 metri Rana.

Dopo aver letto in rete la notizia della sua vittoria, ho cercato qualche informazione su di lui e soprattutto, qualche immagine.
Beh, il ragazzo, tra pochi giorni 23enne, cresce bene. Hai già pure sfilato per Armani e sono sicuro ci saprà deliziare, in un prossimo futuro, di grandi entusiasmi, sportivi... e non solo.
Bel viso....
...bel portamento....
...bell'addome...
...bel pettorale...
...bella soddisfazione!

Qui un'intervista di circa un mese fa: notate il pettorale e... che bell'accento!

lunedì 25 luglio 2011

Fiotto caldo

Beh, devo ammetterlo...
Ho una certa predilezione per i fiotti caldi sul petto.
Quando il fiotto è abbondante e lo senti denso e caldo arrivare su di te;
quando il fiotto è mio e, come con un pennello che schizza incontrollato, disegna il petto del partner;
quando, anche in solitaria, sdraiato sul tuo letto lasci che il tuo sperma ti irrori l'addome... ebbene, mi esalta.
 
Ok il facial, ok sul sedere... ma sul petto è il mio feticcio.


Ieri sera, baci, carezze e "colpi" decisi. Goduria... a fiotti!

sabato 23 luglio 2011

(In)co nude show!

Lo so, ho fatto un mix di 50% di carogneria e 50% di zoccolaggine ma la situazione era troppo gustosa per lasciarla perdere.
Chiamiamolo Elvis, per il ciuffo imponente che porta. Elvis è un giovanotto, 25-30enne che frequenta la palestra. Se non ho capito male, dovrebbe fare il parrucchiere per donna. Arriva sempre dopo le 19.30, alla chiusura della bottega probabilmente, e sempre si allena... continuamente e solo i pettorali.
Carino è carino, alto, moro, bel petto, non del tutto "maschile"... eppure, devo confessare, non mi ha mai attizzato particolarmente. Senonchè, più d'una volta in spogliatoio, mi pare di averlo beccato a guardarmi il pacco.
Elvis mai mi rivolge la parola, saluta appena, ma solo per contraccambiare, solo se lo saluto prima io. Sta alla larga, o forse sta in "camuffa".

Fatte queste premesse, insomma, ieri esco dalla doccia e lo spogliatoio è deserto. Col mio accappatoio mi asciugo e arrivo alle panche vicino agli armadietti e mi siedo. Mentre cerco il cambio nel borsone, ecco che arriva in spogliatoio anche Elvis. Di solito arriva già cambiato, arriva in palestra in tuta, si cambia le scarpe e la maglia e va subito ad allenarsi, velocissimo.
Ma ieri sera, nello spogliatoio solo io e lui, lui ed io, è l'occasione buona per confermare se le mie intuizioni sono giuste. Mi alzo dalla panca, tolgo l'accappatoio e vado nudo allo specchio per asciugare i capelli. Sono lì, completamente nudo e gli offro la vista del mio retro ma anche, attraverso lo specchio, del davanti.
Elvis, che già si era cambiato e stava per uscire, non appena vede l'occasione, riapre il suo armadietto e finge di cercare qualcosa. Vedo che, cercando di pararsi dietro l'antina, allunga gli occhi. Non ho mai creduto di piacergli, anzi... Tuttavia credo che qualche sogno (è più di uno) sul mio birillo se lo sia fatto.

Parte quello che è il mio show.
Con aria del tutto indifferente ritorno alla panca e ancora nudo mi siedo fingendo di esser pensieroso indugiando un po'. Elvis da quella posizione deve chiudere l'anta dell'armadietto, sennò si perde tutto. E così fa.
Si toglie la scarpa fingendo un fastidio al calzino.
Io mi alzo e in posizione quasi frontale a lui, mi spruzzo il deodorante.
Chinato sulla panca a riallacciarsi la scarpa Elvis ancora allunga gli occhi.
Io che ora dovrei rivestirmi... lo so, son carognoso, rimango nudo e anzichè mettermi i boxer apro il mio armadietto e con calma accendo il cellulare, aspetto l'accensione, attendo si carichi il segnale, controllo la mia posta elettronica in internet, sempre nudo, senza neanche un calzino addosso, ma stavolta dando le spalle a Elvis che può vedere il mio didietro.
Di spalle non ho il controllo della situazione. Che sta facendo Elvis? Proprio non lo so. Dopo più di uno-due minuti, disconnetto il cellulare e ora, finalmente ricomincio a vestirmi. Girandomi Elvis, come immaginavo era ancora lì, sulla panca, a fingere di allacciare, l'altra scarpa.
Insomma, si è fatto quei 5 minuti abbondanti in spogliatoio, contro i suoi soliti 30 secondi, per allungare gli occhi su di me.
Io, l'ho detto: mezzo carognetto, mezzo zoccola, mi sono esibito e la cosa mi ha divertito.
Sarà che non sono molto avvezzo a grandi attenzioni su di me, sapere che c'era chi faceva i suoi viaggi di testa pensandomi, mi gratificava.
Io me ne sono andato, sghignazzando tra me e me.
Non so se sia vero ma mi piace immaginare che la serata di Elvis sia finita così:

venerdì 22 luglio 2011

Brivido caldo

Ti svegli e hai sete, il sogno che hai fatto ti ha smosso l'ormonella, ti alzi e vaghi per la casa a cercar refrigerio: dalla camera al soggiorno, dal letto al divano e poi al frigorifero... ma non è in frigorifero ciò che stai cercando.

Eppure hai bisogno proprio di un
calippo!


Mi sto riprendendo dalla stanchezza dei giorni scorsi e riprendersi significa che riprende vita anche il mio desiderio. Sono in attesa del prossimo incontro con L. ma ammetto che fatico ad aspettare: vedo calippi ovunque,


ma evito di cercare occasioni perchè so che son goloso e poi chi mi ferma più?




Di fronte a un calippo è difficile trattenersi. "No, scusa, fa niente, grazie, ne avrò già uno per me domenica!"
C'è anche una gran soddisfazione in questo. Sapere che in un luogo c'è un calippo tenuto in serbo per te, è quello dal sapore che conosci, che ti piace, che ti soddisfa, che ti gratifica... E' il massimo.
Vale la pena l'attesa...

Ma il diavoletto suino sussurra... "più gusti is meglio che one!".
e anche... "ogni calippo lasciato è un calippo perso. Prendilo finchè c'è che poi si scioglie!"
Pare che sia lo stesso sussurro che sente talvolta anche L., moh consoliamoci... Ma fermarsi... che fatica!

Intanto vi posto un video amatoriale che pare estratto proprio dal "Manuale dell'approccio calippico". Tre minuti di un pompino davvero fatto ad arte di cui, consiglio, attivare l'audio per sentire anche il suono dei risucchi.



Avete forse voglia di gelato, ora? O di un brivido caldo?
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