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martedì 19 febbraio 2013

La legalizzazione delle froce leggere

E così siamo quasi arrivati alle elezioni.
Dopo una campagna elettorale avvelenatissima dove si è parlato di tutto tranne che di " vera politica",  andremo a votare.
Poco spazio ai programmi elettorali, più attenzione alla propaganda. Mi è parso che siano stati i cittadini e i vari movimenti a incalzare i partiti su particolari tematiche, sennò non avremmo sentito neppure quel poco che c'è stato.
Tra i temi, e quello che ci interessa maggiormente in questo blog, la richiesta di una proposta di legge per i diritti civili e il matrimonio per le coppie omosessuali.

Spero di sbagliarmi e ne sarei contentissimo, ma non se ne farà nulla.
Perché?
Forse non se ne farà nulla perché indipendentemente da chi vinca non ci sarà una maggioranza chiara che possa governare e farsi carico di questo tema (semplicemente una questione di numeri)?
Forse non se ne farà nulla perché viviamo nel Vatikanistan e i partiti che governeranno non vorranno fronteggiare le ire della Conferenza Episcopale Italiana?
Forse...

Ma il mio parere è che non credo siano queste le motivazioni prevalenti che porteranno al nulla di fatto.
Credo sia un problema più "culturale".

Cerco di spiegarmi meglio.
Ci sono temi che indipendentemente dal pensiero cattolico oppure dal pensiero politico predominante, sono stati trasformati in legge.
In Italia, faccio solo esempi facili, si può divorziare, abortire, si possono utilizzare profilattici. Quindi, nonostante il Vatikanistan, nonostante si fosse arrivati da un 40ennio di Democrazia Cristiana sempre al governo, quando la sensibilità comune, la maggioranza della popolazione sentiva come digeriti questi temi e anzi, indigesto il loro divieto, la politica dovette prenderne atto.
Andò diversamente per altre tematiche, una emblematica fu il tema tanto discusso negli anni '90 sulla liberalizzazione delle droghe leggere. Senza entrare nel merito se ciò fosse giusto o ingiusto, utile o inutile, questo tema non fu mai abbastanza convincente per la maggioranza degli italiani. Gli stessi che si facevano le canne nella loro giovinezza e che non vivevano il fatto come un male in sé, diventati adulti e genitori non erano più così tanto entusiasti all'idea.
Le droghe rappresentavano per molti un tema da prendere con le pinze, che esercitava comunque paure e dubbi, controverso e con poca chiarezza del suo impatto sulla società e così, i vari partiti a favore, mai riuscirono a legiferare in tal senso.

Oggi si parla di unioni e matrimoni omosessuali.
Lontano dagli ambienti gay e ascoltando argomentazioni libere in palestra, nei luoghi di lavoro, al bar, si respirano ancora parole cariche di omofobia o anche di semplice e inutile machismo. D'altra parte è anche vero che spesso, prese a tu per tu queste persone, se messe a confrontarsi direttamente con chi ha reso pubblica la sua natura omosessuale, non manifestano un vero odio. In linea generale si vede anche un livello accettabile non solo di tolleranza ma addirittura di rispetto. Prese personalmente le persone ti fanno capire che non è un problema per loro se tu sei gay, riconoscono che l'omofobia è da stigmatizzare e dichiarano giuste "alcune" rivendicazioni della comunità LGBT.
Eppure qualcosa ancora non va... Un po' come fu con lo spinello. "Ma si, dai, non c'è nulla di male, le canne se le son fatte tutti, ma...", c'è sempre un "ma" che racconta di qualche resistenza, che sottende a qualche distinguo, che nasconde qualche paura.
I matrimoni gay, più in generale i diritti civili degli omosessuali sono un po' così: niente di male, si è vero, il tema è giusto, ma.

Ecco perché credo non sarà imminente il legiferare qualcosa che sia significativamente utile (spero tanto tanto di sbagliare!)
I partiti politici conoscono bene questo sentore generale e coloro che per ideologia sosterrebbero questi temi, sanno che parlare di matrimoni omosessuali è un tema che rischierebbe addirittura di far perdere loro consensi. Se ne vergognano.
A dicembre ad esempio, all'inizio della campagna elettorale, non vi era partito che poneva questo tema nei suoi punti programmatici e tutti glissavano ampiamente. Se in questo ultimo mese il tema si è invece presentato e le varie correnti politiche sono state obbligate ad esprimere il loro parere è stato merito delle associazioni che hanno posto insistentemente il problema a suon di domande, tweet, richieste specifiche di prese di posizione.

Il lavoro da fare è quindi ancora una volta di formazione culturale e passa, per come la vedo io, sempre di più nel raccontare con i vissuti quotidiani la naturalezza dell'omosessualità. Raccontarla narrando di storie vere di relazioni, raccontarla a Sanremo come ha fatto la "coppia coi cartelli", raccontarla con i film alla Ozpeteck o alla Brokeback Mountain, raccontarla soprattutto con il vicinato, nei propri condomìni, nel bar sottocasa, testimoniando come le coppie di fatto conducono una vita ne più ne meno brutta, ne più ne meno malsana, delle coppie eterosessuali. Raccontare i sentimenti fa sempre meno paura che raccontare le sole idee. Le idee sono discutibili, i sentimenti non si discutono.
Non ci sarà scusa che tenga quando la percezione di "normalità" (sempre brutta questa parola) sarà allargata (lo è già un pochetto nelle grandi città, poco o nulla nei piccoli centri).
Sarà la politica in quel caso a percepire con colpevole ritardo la mancata promozione di strumenti parificatori e non ci sarà scusa che tenga. Neppure il vatikanistan. E non sarà allora, il numero legale a mancare.

39 commenti:

  1. vedi la legge sul divorzio e sull'aborto e i relativi referendum (Anni Settanta). Le idee religiose e di ogni cast(r)a religiosa sono state travolte dal comune sentire.

    Ora c'è più rispetto e tolleranza, ma non c'è ancora quel sentire tale da travolgere i timori e resistenze di ogni cast(r)a politica e religiosa. Io la penso così!

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  2. Non sono d'accordo sul problema culturale: io, invece, credo la maggioranza della popolazione sia bene o male pronta ad accettare la legalizzazione del matrimonio tra coppi dello stesso sesso, anche solo per il fatto che la maggioranza della popolazione è composta da individui di sesso femminile, tendenzialmente meno categorici nel pensiero. Se poi aggiungiamo che siamo anche il paese del menefreghismo, arriviamo al 100 % dei favorevoli... I problemi sono essenzialmente due, secondo me, e lo sono da troppi decenni: il primo è un problema di leadership, e nessuno dei candidati ce l'ha; il secondo è un problema di maggioranza solida in parlamento e, stando ai sondaggi, non ci sarà una maggioranza forte e netta. Quando, poi, vediamo autorevoli esponenti del principale partito socialdemocratico italiano che dichiarano che la famiglia tradizionale è quella composta da un uomo e da un donna che procreano... Bhe, mi girano... :/

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    1. Non riconoscere il pregiudizio assai diffuso ( nei paesi più che nelle grandi città, al Sud più che al Nord- Veneto escluso) nei confronti dell'omoaffettività in Italia significa sapere poco della realtà nella quale si vive. La nostra società, così legata alla terra e alla proprietà ( vedere statistiche sul numero connazionali che possiedono almeno una abitazione rispetto alla media OCSE), è per definizione conservatrice ( vedere studi condotti da sociologi, anche stranieri, a partire dagli anni Sessanta).Che poi le donne siano segmento demografico che promuove il cambiamento è tutto da dimostrare. In una società ancora tradizionale come la nostra alla donna è in buona parte demandato il controllo sulla "sfera privata"( casa, famiglia, educazione della prole), là dove si viene socializzati all'incontro con l'altro. E non mi sembra che le mamme di oggi si prodighino a insegnare a propri pargoli quale risorsa sia la "diversità" o che cerchino affannosamente di collaborare con le altre agenzie formative ( scuola, associazioni sportive...) per costituirsi come presidio contro intolleranza e discriminazione.Che con gli uomini vada peggio non è una consolazione.
      Infine una domanda: credete veramente che i nostri connazionali, uomini e donne, una volte eletti ( da noi fra l'altro) in posizoni di potere, diventino come per magia insensibili al tema dell'estensione dei diritti di cittadinanza a tutti i loro conterranei? O è invece più probabile che se ne freghino, prima durante e dopo, di portare avanti le battaglie di civiltà che tanto ci stanno a cuore?
      Può darsi che le mie argomentazioni non siano del tutto valide.Per provare che sbaglio propongo un esperimento: provino due maschietti a camminare mano nella mano e scambiarsi piccole effusioni lungo v.le Mancini a Cosenza il prossimo sabato pomeriggio.Poi ci facciano sapere!! Auguri.

      P.S.Io avrei timore a provacce pure a via del Corso a Roma. Mentre ho avuto la fortuna di verificare cosa vuol dire vivere in una società veramente libera e aperta quando stavo a Bruxelles col mio ex: un Fiammingone con figlio a carico.

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    2. Kike, lascia solo che ti dica che io, nell'educazione dei miei figli, non passa giorno che non tenti di insegnar loro i valore della diversità.
      Lo sanno bene loro! Che ci provino a prendersi in giro, anche per gioco, usando la parola gay! Si ritrovano tra i piedi una mamma spaccamaroni che parte in quarta con ramanzina di almeno mezz'ora!
      E come me tante altre mamme e tanti altri papà, quelli almeno con cui vado d'accordo io.
      Non si deve generalizzare. E non ci si deve sottovalutare. Oggi sono tantissime le donne che hanno rotto i ponti con la società maschilista di un tempo. Abbiamo un cervello e lo usiamo anche fuori dalla famiglia.
      Mi tocca darti ragione se ci si riferisce alle fasce meno istruite della popolazione. E purtroppo ti dò ragione nel fatto che non tutte sono comunque di mentalità aperta per accettare la vostra "diversità".
      Però non fare di tutte le erbe un fascio. ;)

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    3. la maggioranza forte e netta ci può essere, se si impara a votare.

      Votando SEL di Nichi Vendola, si contribuisce a rendere autonomo il centrosinistra e a non far naufragare tutto con l'appoggio di Monti.

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    4. Cara Lucy, è chiaro che se ci si avventura in una analisi pseudosociologica si deve provare a ragionare sui grandi numeri ( gli studi seri si fondano proprio su fenomeni che hanno valore statistico)e perciò si "generalizza". E ovvio che ci sia una minoranza ( spero non esigua) di persone che ha una spiccata sensibilità nei confronti dei temi oggetto del post e che difende la diversità di chi ritiene uguale a sè; e che a loro dobbiamo molto, aggiungo.Si tratta però dell'albero che nasconde la foresta, per usare una metafora.
      D'altronde, leggendo il tuo profilo, non si può non convenire sul fatto che tu appartieni alla parte più illuminata della nostra società( vivi nell'Emilia felix, sei laureata, hai tre figli quindi non ti muori di fame, frequenti luoghi virtuali queer....).Detto ciò, spero un giorno di poter affermare di aver sottovalutato i miei connazionali e di essere stato scettico e presuntuoso.

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  3. Il problema è tutto nella "consistenza" della maggioranza in Parlamento.
    Abbiamo visto che in Francia sono andati dritti per la loro strada (fin'ora) anche con miriadi di contrari in piazza e vescovi schiumanti rabbia ed odio. Per non parlare del conservatore Cameron. In conclusione s'è sempre detto e ripetuto che TUTTI i voti GLBT devono convergere su un solo partito per poterlo condizionare.Anche ....turandosi il naso.

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  4. Io credo che se ci fosse una maggioranza parlamentare PD + Sel, non suuccederebbe nulla ugualmente!

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    1. Non mi riferivo alla coalizione da Te accennata.
      Dalle ns parti si dice che scopa nuova "struscia",anche se poi si consumerà come tutte le altre.Domani 20/Feb. ci sarà la dichiarazione programmatica del M5S su quanto "ci2 interessa.

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  5. Scrivere qui che hai ragione va oltre ogni mio principio. Significa ammettere pubblicamente una sconfitta di tutte quelle persone che invece ci crede davvero.
    Però hai ragione.
    Ma non per i motivi che dici tu. Perchè non è tanto una questione culturale. Credo che alla fine, alla resa dei conti, la stragrande maggioranza delle persone arrivi a capire bene che riconoscere i diritti delle coppie omosessuali a farsi una famiglia non toglie nulla ai loro diritti già acquisiti.
    Credo piuttosto che sia una questione di mentalità politica. Il vero problema è che la stragrande maggioranza dei politici italiani (che spero saranno mandati presto tutti a casa... XD) pensa di avere, tra i suoi doveri, anche quello di farsi carico della salvezza morale dei cittadini. Non è concepito in Italia un ruolo politico separato dalle proprie convinzioni morali e religiose. Convinzioni che guarda caso sono integerrime se si parla di matrimonio omossessuale e di adozioni in famiglie omogenitoriali e mooooolto più elastiche se si parla di corruzzione, furto, tangenti e così via. Che caso.
    Non abbiamo politici sufficientemente onesti da ammettere che ok, io su certe cose la penso diversamente da te, ma effettivamente è giusto che anche il tuo diritto venga tutelato.
    Cosa autorizza un Casini, una Bindi, un Giovanardi (giusto per citare sempre i soliti) a dire pubblicamente che tu, gay, sei un deviato, che le adozioni te le sogni, che ti devi far curare.... e via così??? stiamo scherzando??? E' questa la cosa che manda veramente in bestia!!
    Ciò detto, è vero. Hai ragione tu.
    Baci Luci

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    1. ognuno pensa quello che gli pare, no? Giovanardi Bindi Binetti e Casini hanno tutto il diritto di pensare che siamo degli orrori della natura. Ecco, lo pensino e non rompano i coglioni! Tanto da loro non arriverà mai un atteggiamento costruttivo rispetto a questi temi.
      quello che dico io è che anche in un'ipotetica coalizione PD + Sel con una maggiornanza in Parlamento, non riuscirebbero a venirne a capo, perchè tra i cattolici del Pd e quelli del Sel c'è un abisso in proposito. Fermo restando che comunque tale coalizione o sommatoria di partiti non riuscirà a oltrepassare il 40% a essere generosi, e che quella dei diritti LGTB è davvero l'ultimo pensiero per il Parlamento, qualsiasi esso sarà dopo il 25 febbraio!!

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    2. Leggo sempre con interesse e rispetto le tue osservazioni. Di frequente le condivido ...
      Qui in un passaggio non sono per nulla d'accordo, là dove metti sullo stesso piano "un Casini, una Bindi, un Giovanardi" ... forse per il fatto di essere cattolici!
      No, c'è un abisso per favore, non solo per cultura politica ma anche per le diverse posizioni nei confronti dell'omosessualità, nei confronti dei diritti degli omosessuali.
      Se quando furono proposti i pacs dalla Bindi circa 8 anni fa fossero stati approvati, forse oggi avremmo almeno un riconoscimento di legge per le convivenze omosessuali!

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    3. Parigino, permettimi di spiegare. Io non parlo di posizioni politiche. Non ne parlo affatto e non ne parlo volutamente, perchè per me la questione è un'altra.
      Parlo della Bindi che dice apertamente a Vendola che "il suo desiderio di paternità se lo sogna!". Il punto è questo! (e qui rispondo anche a Xersex)
      Perchè queste esternazioni così personali in un contesto pubblico? Perchè parole così offensive verso persone che non hanno nulla di cui vergognarsi? perchè non si riesce a riconoscere un diritto come tale e ad accettare di tutelarlo anche se tu, nella tua vita, adotti stili di vita e comportamenti diversi?
      Non ti sto mica chiedendo di legalizzare la pedofilia (come invece anche è stato detto).
      Capisci cosa intendo io? secondo me sono diritti che non dovrebbero essere in discussione, di qualunque coalizione tu faccia parte.

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    4. Deve passare ancora tempo, in cui questi diritti di una minoranza vengano davvero sentiti come non più da mettere in discussione. è ancora un po' presto. Parlo sia della società sia della politica, che ne è lo specchio, magari deformato e esagerato.

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    5. XERSES esiste un programma che è stato firmato e sottoscritto dai partiti della coalizione Italia Bene Comune, e in questo programma si prende esplicitamente l'impegno per le unioni civili alla tedesca e per la legge contro l'omofobia.

      I cattolici, Bindi in testa, hanno già detto che ovviamente facendo parte del partito ci stanno.

      L'importante quindi, adesso che siamo così vicini al risultato, è votare bene

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    6. illuso! prima di tutto voglio vedere mettere d'accordo la Bindi e Vendola, ma tu pensi davvero che PD + Sel = 50%???
      Con Grillo che sarà il terzo partito e Monti il quarto?
      a parte che non credo neppure che PD + Sel + Monti = 50% ...

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    7. grant, col governo Prodi, esperienza Ulivo (quindi Pd + Rifondazione, + Verdi, + Altri), i Pacs e poi i Di.Co erano nel programma, impegno di tutta la coalizione, messi su carta. Li stiamo ancora aspettando.

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    8. allora..
      XERSES, non serve il 50% per governare, vince chi prende un voto in più alla camera e ottiene il 55% dei seggi, quindi lì PD-SEL sono autosufficienti.
      Al Senato occorre vincere in Lombardia e Sicilia per la maggioranza, ma anche se non la si otterrà sulla questione gay i GRILLINI ci salveranno voteranno a favore, perché la loro posizione è questa.

      ANONIMO, con Prodi c'erano 9 partiti e un governo in bilico, oggi avremmo 2-3 partiti e un programma definito e concreto, sul quale anche i cattolici hanno ceduto su alcune questioni.
      Mi sento di poter dire con sicurezza che le faranno, la situazione stavolta è molto diversa

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  6. Il 2 Novembre scorso alle ultime elezioni presidenziali il matrimonio gay fu legalizzato nel mio stato di residenza(Maryland) e alcuni altri stati se ricordo bene. Non si puo mai dire. Nel Maryland la maggioranza che voto' "si" fu straordinaria. Io votai positivo perche' penso che il matronio gay e' un diritto legale per chi lo vuole come il matrimonio etero. Buona Fortuna a tutti.

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  7. I politici "ascoltano" solo ciò che porta loro consensi elettorali. Se sono poco ricettivi su questo argomento è perchè sono convinti che la maggioranza degli elettori sia ancora contro.
    In questo senso concordo sul fatto che è una questione di cultura. Tocca a noi convincerli dell'idea contraria.
    p.

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  8. Caro Inco, affronti il tema con il tuo solito equilibrio, lontano dalle facili semplificazioni … Mi sento di condividere sia l’impostazione del tuo ragionamento sia la tesi che proponi.
    Per quanto mi riguarda, sgombro subito il terreno da possibili malintesi: sono cattolico praticante ma sono profondamente laico e la cosa non è per nulla contraddittoria. La Chiesa, intendendo qui il Magistero (giacché anch’io sono chiesa! Tutti i battezzati sono il popolo di Dio; il popolo di Dio è la Chiesa) fa il suo “mestiere” quando difende i principi e i valori che ritiene fondamentali; fa il suo dovere quando indica, anche con forza, ai suoi fedeli quella che ritiene essere la “giusta via”. Compie un’ingerenza quando pretende di imporre la sua visione a tutti, anche a coloro che non le riconoscono un primato spirituale.
    L’ambito di azione della politica avviene esclusivamente nel “secolo” e riguarda tutti, credenti e non credenti. Gli uomini politici, che pur cattolici, si candidano in politica devono distinguere bene i due piani, non possono trasferire automaticamente in leggi dello Stato i principi ed i valori cristiani o semplicemente religiosi in campo di “comportamento sessuale”. Questa è la tendenza di uomini come Giovanardi, ad esempio, o come Lupi … Non si possono mettere sullo stesso piano di questi due “campioni” uomini o donne come Prodi, come Bindi o Preziosi …
    La politica ha una sua autonomia e non c’è Vatikanistan che tenga quando a rappresentare la politica ci sono uomini e donne con le idee chiare, compresi i cattolici, se entrano in politica rispettando tutte le sensibilità e facendosi carico delle diverse situazioni ed esigenze!
    Detto questo, e mi scuso per la lunghezza, convengo sulla necessità di fare crescere una “mentalità nuova”. Come è stato ricordato, il divorzio ha avuto la sua legge nonostante l’opposizione della Chiesa ed è passato perché nel Paese era maturata una mentalità nuova. Per la Chiesa il divorzio è ancora un “male da evitare” ma non è più motivo di scandalo ... I cristiani praticanti, che hanno coltivato un ideale di vita nella direzione dell’indissolubilità del matrimonio, non divorziano …

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  9. Penso che oggi nonostante di certe cose si parli di più rispetto al passato ci sia un certo ritornare su di un pensiero pre anni settanta, poi c'è da considerare che in passato all'interno dei gruppi, dei partiti c'era più omogeneità di pensiero, oggi un partito di "sinistra" come il PD a al suo interno un altra rappresentata di cattolici integralisti che voterà sicuramente contro a qualsiasi legge di equiparazione del matrimonio omosessuale con quello tradizionale.

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  10. ma avete deciso che devo scrivere un papirone pure io sto giro?
    beh, peggio per voi, mò ve lo beccate!

    per cui:
    1. http://youtu.be/k3TpI4V3Puo

    2. in termini astratti, avreste ragione, però ci sono:
    a) le sentenze della cassazione che stanno aprendo a forza di bombarde squarci legislativi belli grossi, checchè ne dicano i leccapreti
    b) le sentenze della corte di giustizia europea (l'ultima è di poche ore fa) che, malgrado i suddetti leccapreti, volente o nolente DOVRANNO essere recepite dalla giurisdizione italiana a breve.

    3. a meno che sta banda de idioti non preferisca emigrare in massa su urano (biglietto di sola andata, please..); lì potrebbe fare tutta la legislazione omofoba che preferisce

    4. questo, più che ottimismo della volontà, è un discorso basato su dati di fatto; certo, poi toccherà stare molto attenti a COME verranno ideate/applicate ste leggi.
    per esempio: i pubblici ufficiali avranno la possibilità di fare obiezione di coscienza e non presiedere a dico, pacs o quel che sarà?
    Già con l'aborto è un terno al lotto in tante regioni dove i cielini controllano gli ospedali; se all'anagrafe del comune di roccasecca di sotto TUTTI gli impegati fossero obiettori e due piccioncini gay volessero regolarizzare la loro unione lì (anche solo perchè vi risiedono), come dovrebbero comportarsi?
    Sembrano dettagli, ma sul piano pratico, ammesso & non concesso che alla fine avremo la legge più mejo der monno, possono diventare ostacoli enormi!

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  11. Una precisazione freedog: su Urano l'omofobia è assolutamente vietata; Urano è infatti il pianeta dei gay, non a caso l'omosessualità maschile è detta anche uranismo. :)

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    1. secondo te, perchè li spedirei proprio lassù??
      casualità? sì, lallero...
      ghghghghghghghgh

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  12. Io, invece, vedo un cambiamento, anzi un miglioramento, culturale. Certo, non siamo ai livelli di altri paesi, ma col tempo ci arriveremo.
    Speriamo che facciano qualcosa, caro In! :)

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  13. Verissimo e condivisibile.
    Purtroppo viviamo in un paese triste...

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  14. «raccontare i sentimenti ... al vicinato»:

    Se non ora, quando?
    Se non qui, dove?
    Se non tu, chi?

    Mi spedisco da solo a leggere i tuoi post sul comung out :D

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  15. forse per fare passare una legge sui matrimoni gay dovremmo fare prima una legge che limiti a due mandati i poteri del governo eletto, magari cosi' nel secondo mandato potrebbero prendere quelle decisioni che difficilmente trovano l'accordo di tutti.baci T

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  16. In come hai ragione! aleggiano dei ma che non solo nascondo dietro una non piena accettazione ma che rivelano pure una chiusura! Belle parole che fa figo dire, per poi scaraventare le peggiori cose... ed il problema è proprio l'educazione, la comunicazione che c'è fra le generazioni! Il problema è la mentalità in un'ottica ampia, politica, certamente, ma anche umana.

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  17. Purtroppo io mi trovo a dissentire sul presunto cambiamento culturale che il nostro paese starebbe vivendo. Abito in una grande città del Sud Italia e vi assicuro che qui essere omosessuale è ancora quantomeno problematico. Lasciando perdere battute, frecciatine, umorismo di bassa lega e volgarità, io trovo che ancora si è lontani dal grado di civiltà degli altri paesi. Ovviamente c'è anche gente illuminata e illuminante, ma la stragrande maggioranza resta ad un modo di pensare medievale su questi temi.
    E purtroppo non è neppure un problema di grado di istruzione. Ho assistito personalmente ad una lezione di un professore universitario di Microbiologia e Parassitologia che prendeva allegramente per il culo con battute che definire "pecorecce" è un eufemismo.
    Io non so (perchè non ero ancora nato) come fosse la situazione all'epoca del divorzio e dell'aborto, ma credo che siano stati da un punto di vista sociale molto più accettabili dalla gente comune, rispetto a istanze come il matrimonio gay o addirittura l'adozione (questa la vedo proprio impraticabile attualmente).
    La mia unica speranza rimane l'Europa.

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  18. Risposte
    1. Io vivo a Milano e ho un lavoro sicuro, tranquillo, bello parastatale. Però se io fossi coraggioso (mai stato in quarant'anni di esistenza!) e avessi vent'anni, andrei via dall'Italia! Io penso che anche in Svizzera sia un altro mondo! e lì le unioni gay esistono, e sono molto più civili di noi. Nota bene che a me, PERSONALMENTE PER LA MIA ESISTENZA, non frega nulla di diritti LGBT, perchè non mi interessa l'unione con un altro uomo. E di conseguenza neppure farmi ua famiglia, figli etc. etc. Io me ne andrei via dall'Italia, comunque, perchè mi accorgo che nonostante tutto, siamo una società troppo malata di troppe malattie. Magari un domani risaliremo, ma io vedo tempi molto lunghi, almeno altre due/tre generazioni.

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  19. Ragazzi se volete risultati....
    bisogna votare SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'.

    Nichi Vendola andrà al governo con Bersani, un accordo sulle unioni civili c'è già e mi scommetto le palle che ci sarà.
    Con SEL al governo, le tematiche di sinistra avranno un peso molto maggiore rispetto a quello avuto nel passato, e mi sento di dire che il risultato stavolta è garantito.

    Votare per altri significa gettare al vento la chance preziosa che stiamo avendo in queste elezioni.
    Qualcosa può cambiare e cambierà, ma non sbagliamo a votare anche stavolta.

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  20. Il corso di tedesco sta avendo su di me un effetto collaterale che non avevo previsto.
    Provo un fastidio crescente verso l'Italia e gli italiani.

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  21. La tentazione di votare scheda bianca è molto forte. Non credo più a nulla e a nessuno.

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  22. Sulla questione diritti ci sono alcuni paesi dell'europa dell'est come/più evoluti dell'italia. Ma la maggior parte degli italiani continuano a parlarne come del terzo o quarto mondo.
    Tipo l'Albania. Cara italia ripigliati.

    Qui in UK le coppie gay girano mano nella mano, e continuano a veder riconosciuti nuovi diritti. In italia non esiste manco una legge anti omofobia.

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